8° appuntamento – Emma la strega

calendario marzo 23_sh

Quando venne buttata giù la traccia di Emma la Strega [Download qui], alla base c’era l’idea di creare un racconto che fosse non dico un horror, ma quantomeno che facesse di tanto in tanto scendere un brivido lungo la schiena. Non ci sono scene particolarmente forti, non troverete neanche una briciola dell’horror anni ’70 italiano, né riferimenti satanici all’Esorcista, no, e neanche litri e litri di sangue. Delusi? Mi spiace.
L’intento era ed è quello di divertire ma con un briciolo di inquietudine di tanto in tanto, tenere col fiato sospeso chi legge e farlo immedesimare, riportarlo a quei mostri nel castello incantato che da piccoli erano le case abbandonate, i cantieri incustoditi, i cimiteri di campagna. Emma ci riesce? Non ci riesce? Mah, leggete e giudicate e poi sappiatemi dire.

E intanto che giudicate …  poiché ho citato un periodo storico molto florido per certo cinema, vorrei rendere omaggio ad un qualcosa che alberga nelle pieghe spazio/tempo dei miei neuroni, neuroni che viaggiano in una sorta di perenne tunnel spaziale*, neuroni che hanno rinvenuto questa perla della musica italica, roba che compiepiù o meno 40 anni. Si tratta di roba di un certo pregio che accompagnava un film (Schock**) figlio di una tradizione all’horror che si è un po’ perduta. Certo, non siamo di fronte a produzioni miliardarie.

E’ musicato dai Libra un gruppo anche questo che si è un po’ perso nel tempo e che è bello riscoprire.
Curiosità: se incrociate i nomi di attori, di membri della band, di produttori e registi, ritroverete quel filo conduttore che ci ha portato dai Goblin a Suspiria, la famiglia Bava, Dario Argento, passando per effetti speciali a volte comprati in cartoleria ma che ci hanno allietato e anche spaventato o fatto sorridere per l’ingenuità delle trovate. Chissà che fine hanno fatto tutte quelle idee, tutto quello spaghetti-horror, disperso, perduto insieme a quasi tutti i generi.  Ormai salvo le solite complicazioni tra partner di cui io almeno ne ho piene le scatole, salvo qualche dramma familiare, che altro rimane?


 

*no, non è un nunnel spaziale !
** si intitolava così.


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Oh, incidentalmente è pure primavera da un bel po’.

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