Editing e sforzo

stop0000Vi avverto subito, questo è un lungo post sull’esperienza personale di editing. Quindi… che fate sciocchi fuggite! O leggete a vostro rischio. 😀

Qualche tempo fa, oramai più di un anno fa, mi sono imbarcato in un’impresa che pensavo difficile e che invece si è rivelata molto, ma molto difficile. Il risultato è un romanzo per ragazzi, non ve ne parlo, per non tediarvi! Be’, avrei voluto condividere questa espeirenza e farne un mini racconto, però poi mi son detto, troppo narcisistico. Già questo articolo lo è almeno un po’.  Quindi? Dico solo che scrivere qualcosa è difficile, ci vuole impegno, bisogna concluderle, rileggerlo cento volte fino a sfinirsi, valutare se la trama dice, cattura, piace, perché sennò si chiacchiera a vanvera. I metodi sono mille, sono soggettivi, alla fine conta il risultato (e questo lo sanno anche i gatti).
Un bravo editor te lo fa notare, e io ho avuto la fortuna di trovarne uno di esperienza, gentile come il sergente Hartman, capace però di farti vedere lacune e correggerti, magari a bacchettate sulle dita.
Dopo un lavoro del genere uno si sente tanto migliorato e, in concreto, è così.
Quindi? Ringrazio Rina di Ipazia Books, che in quel periodo si è prestata, forse un po’ per simpatia (o pietè? 😀 ) forse perché colpita da alcuni aspetti della storia che si sarebbe impegnata di editare e correggere, storia che mi ha fatto riscrivere quattro volte di sana pianta. E’ stato un bel viaggio, non semplice, anche per altri aspetti che, volentio nolenti la vita privata ti mette davanti, culminato con qualcosa di ben fatto.
E’ tuttavia un primo viaggio, occorre studiare, dormire con la grammatica sotto il cuscino, leggere un sacco, continuo impegno. Chi vuol fare lo scrittore, inoltre deve anche essere bravo, sennò può avere l’hobby della scrittura, ma è bene che non aspiri ad altro.

Qualche mese fa, poi, ho ripreso un altro libriccino e l’ho fatto correggere a un editor (per ora) non professionista, ma che stimo per l’approccio e gli articoli di cui avevo letto, ve ne parlai a suo tempo. Certo un altro mondo, un editing meno stressante di quello più professionale incontrato con Ipazia, ma che ha prodotto un risultato buono. Tuttavia è proprio perché prima mi ero cimentato con l’editing pro, che il risultato è stato quello voluto.
Detto questo, sperando di non avervi annoiato sin qui – ma se è così che avete letto a fare? – non mi resta che domandare:

e voi? Che esperienza avete di editing? Avete mai editato sul serio qualcosa di vostro? Non parlo di lettori tester o amici che si prestano, ma proprio “roba seria”.

E poi, lo rifareste? Io, sì, senza dubbio, con più consapevolezza, ma prima di imbarcarsi, non si può averla.

10 pensieri riguardo “Editing e sforzo

      1. Editare i propri testi è un’impresa, dopo quelle venti, cinquanta revisioni sai tutto quasi a memoria e a un certo punto, se non fai passare mesi senza toccare un testo, non sai più cosa toccare: diventa un testo completamente a tuo gusto, ma potrebbe non essere del tutto valido, questo tuo gusto ^^

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  1. Quando hai detto che stavi per fare un articolo lungo mi sono preoccupato ma dopo averlo letto l’ho trovato corto e piacevole. Purtroppo io ho poca esperienza a riguardo ma chi ne sa un po’ di più è Shiki del nostro blog. Lei per un bel periodo ha inviato racconti da far revisionare e ne ha revisionati altri su richiesta.

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    1. Eh, sono tanto migliorato! 😀 Nel senso che non scrivo più pagine e pagine di roba.
      Mi sa che Shiki qualcosa di mio da leggere ce lo ha pure… ma temo che sia uno scritto fuori-target 😛 E’ molto giovane ma non così molto giovane.

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