Avete un piano di evacuazione?

il_bisogno_appagatoTutti hanno evacuato

Quel mattino Andrea è arrivato tardi, e non ha strisciato il badge. E’ passato quasi senza essere notato dall’ingresso sul retro, dove il portiere lascia sempre aperto.
Ha trascorso una notte memorabile: festa, birre, musica, concerto, dopo concerto, pure sesso occasionale, ma è distrutto ora.
Non ha voglia di stare a discutere con l’ufficio del personale, lui conosce la procedura di gestione delle timbrature, si accrediterà più tardi, l’ha già fatto, adesso ha un’urgenza.
Con un Topolino sotto braccio scende nel bagno del seminterrato, quello sotto il centro elaborazione dati, infila le cuffie e ancora musica, come se non esistesse un futuro.

Squillo breve, poi squillo intenso, una sirena spaccatimpani riecheggia per i corridoi. Sembra un film di fantascienza, ma è l’allarme antincendio.
Piano piano, come scarafaggi di notte, i dipendenti dell’azienda Chemi-Blast escono dai reparti, dagli uffici, dai bagni, tutti.
Sulle prime si guardano interdetti: la solita esercitazione? Qualcuno si attarda, chi prende le sigarette per una boccata di fumo una volta fuori, chi la borsa, poi le cose cambiano, si inizia a sentire odore di plastica bruciata.
Le istruzioni dei responsabili diventano perentorie, imperative.
Senza troppo panico, ma con quel nervosismo che si ha nelle situazioni serie, quello che ti fa sparare vaccate e ridacchiare, i cento otto dipendenti presenti si muovono verso le porte e le usite di sicurezza…

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