Profondità dei personaggi

pennarelli_colo012Ma di quanti personaggi si compone un romanzo?
Qual è il numero minimo di personaggi che si può considerare giusto per un romanzo? Quanto devono essere profondi, descritti?
Assodato che i protagonisti debbano essere profondi e interessanti, gli “altri”, quelli come li si deve descrivere, e quindi usare. Sì perché un personaggio ben fatto si usa meglio. O no?
Per esempio, il barista di piazza, deve essere definito bene, anche se “parla” per due pagine? Deve rimanere impresso anche a costo di fare pensare il lettore che possa essere uno dei protagonisti? Oppure deve essere tratteggiato a matita, in modo che si capisca che non lo rivedremo mai più?

E i passanti, magari osservati dall’occhio di uno dei protagonisti, possono dare un valore aggiunto? E gli animali, possono essere usati per definire altri personaggi?
C’è stato, in un vostro passato, un libro dove qualche personaggio non era fondamentale ma vi è piaciuto? Vi ha distolto dalla trama?

24 pensieri riguardo “Profondità dei personaggi

  1. Nelle storie, specialmente nei fumetti, mi piacciono spesso i personaggi secondari: spesso sono quelli che escono un po’ dallo schema di una storia, un po’ più originali.
    Riguardo alla profondità: la profondità è un elemento che richiede spazio, se approfondisci molto tutti i personaggi, il tuo libro diventa lungo un milione di pagine!
    Anche nella vita, le persone non ricopriranno tutte lo stesso spazio: ci sono le persone che conosci meglio e per te contano di più e ci sono le comparse che vedi di straforo o una volta e mai più.
    In sostanza, bisogna dare profondità ai personaggi per cui serve al fine della storia: se l’avrai fatto bene, la storia funzionerà. 😉

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    1. …battute a parte, personalmente non credo esista una ricetta su come e quanto approfondire un personaggio di contorno, se una storia è appassionante, è un di più apprezzabile. Aggiungo che se il romanzo\raconto ha successo, gli apprezzamenti sull’avere o meno tratteggiato un personaggio arrivano comunque, non importa se l’hai fatto volontariamente o no, ti giustificano gli altri. Un po’ come chi si spiega (e ce ne sono forum interi) come fanno i Sayan a fondersi e diventare Super-Sayan… secondo me perché l’autore stava sul WC e l’ha scritto in un momento di sforzo… per gli appassionati perché esiste un riferimento a pagina X del numero Y dove si capisce che nel pianeta di provenienza se ci si fonde e bla bla bla… 😀
      Insomma, forse non c’è una ricetta. O perlomeno non c’entra niente col contesto personaggi.

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      1. Nemmeno io credo alle ricette assolute, ma alcuni approcci “tendono” a funzionare bene, e a quel punto credo negli esperimenti: provaci, se funziona è giusto 😀
        In una storia, non tutto ciò che capita nella realtà serve davvero: la vita reale è piena di momenti noiosi, monotoni, poco significativi e anche di incontri con persone che, per quanto le conosciamo, hanno le stesse qualità (che so, l’edicolante che non rivedrai mai più, o lo stronzo che ti ruba il parcheggio).
        Dedicando molto spazio anche a queste cose, se non servono a portare avanti la storia, si rischia di fargli perdere tensione, diluendo la trama. Magari diventerà più realistica, ma non necessariamente più interessante.
        Leva i tempi morti dalla realtà e ottieni un romanzo, immagino.

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  2. Io siccome ho problemi con i libri che hanno troppi personaggi e flash tra una scena e l’altra, preferisco quelli con pochi personaggi essenziali!
    O anche secondari, ma se chiaramente descritti, in modo che possa “vederli”…per esempio nel conte di montecristo mi sono piaciuti tutti ma proprio tutti i personaggi, anche secondari, in particolare valentine e suo nonno *_*

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      1. Esatto!
        Sìì!! Per me è il romanzo migliore mai letto, e meglio scritto appunto *_*
        Ecco per esempio sempre sul discorso personaggi secondari io non potrei mai mai leggere i libri del trono di spade o del signore degli anelli, ma anche the dome, mentre sono una grande fan delle serie e film!

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      2. Vero! Il mio secondo romanzo preferito è il miglio verde *_*
        E ho adorato anche Misery!
        Ho iniziato It ma faccio fatica, perché nomina troppa gente all’inizio, e fa subito sbalzi temporali… ma è un problema mio!
        Vorrei leggere anche Shining, ho letto Doctor Sleep che è il seguito ma non ancora il primo 😀

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  3. Personalmente le descrizioni in genere mi annoiano. (Leggerle e scriverle) Forse perché con pochi dettagli mi immagino già tutto (a modo mio) e spesso mi capita di essere infastidita da quegli autori che ripetono e ripetono dettagli che per me sono superflui… io salto proprio i pezzi 😅 ma è una cosa mia. Per esempio mia madre adora le descrizioni 🤔 io invece Adoro i libri dinamici 😉

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    1. Succede, dopo avere letto centinaia di libri se non di più, nella propria vita di lettori, accade di notare dettagli in certi soggetti e di innamorarsene.
      Ci sono addirituttura scrittori che hanno poi scritto libri di tipo spin-off (lo so ‘sta mania dell’inglese) partendo da un comprimario, proprio perché era riuscito.

      Un giorno scriverò di Leda e di Ciccio! 😀 😀

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