Ma di quanti personaggi si compone un romanzo?
Qual è il numero minimo di personaggi che si può considerare giusto per un romanzo? Quanto devono essere profondi, descritti?
Assodato che i protagonisti debbano essere profondi e interessanti, gli “altri”, quelli come li si deve descrivere, e quindi usare. Sì perché un personaggio ben fatto si usa meglio. O no?
Per esempio, il barista di piazza, deve essere definito bene, anche se “parla” per due pagine? Deve rimanere impresso anche a costo di fare pensare il lettore che possa essere uno dei protagonisti? Oppure deve essere tratteggiato a matita, in modo che si capisca che non lo rivedremo mai più?
E i passanti, magari osservati dall’occhio di uno dei protagonisti, possono dare un valore aggiunto? E gli animali, possono essere usati per definire altri personaggi?
C’è stato, in un vostro passato, un libro dove qualche personaggio non era fondamentale ma vi è piaciuto? Vi ha distolto dalla trama?
Nelle storie, specialmente nei fumetti, mi piacciono spesso i personaggi secondari: spesso sono quelli che escono un po’ dallo schema di una storia, un po’ più originali.
Riguardo alla profondità: la profondità è un elemento che richiede spazio, se approfondisci molto tutti i personaggi, il tuo libro diventa lungo un milione di pagine!
Anche nella vita, le persone non ricopriranno tutte lo stesso spazio: ci sono le persone che conosci meglio e per te contano di più e ci sono le comparse che vedi di straforo o una volta e mai più.
In sostanza, bisogna dare profondità ai personaggi per cui serve al fine della storia: se l’avrai fatto bene, la storia funzionerà. 😉
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…e poi c’è JRR Martin, che della profondità ne ha fatto una tassa! 😀
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…battute a parte, personalmente non credo esista una ricetta su come e quanto approfondire un personaggio di contorno, se una storia è appassionante, è un di più apprezzabile. Aggiungo che se il romanzo\raconto ha successo, gli apprezzamenti sull’avere o meno tratteggiato un personaggio arrivano comunque, non importa se l’hai fatto volontariamente o no, ti giustificano gli altri. Un po’ come chi si spiega (e ce ne sono forum interi) come fanno i Sayan a fondersi e diventare Super-Sayan… secondo me perché l’autore stava sul WC e l’ha scritto in un momento di sforzo… per gli appassionati perché esiste un riferimento a pagina X del numero Y dove si capisce che nel pianeta di provenienza se ci si fonde e bla bla bla… 😀
Insomma, forse non c’è una ricetta. O perlomeno non c’entra niente col contesto personaggi.
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Nemmeno io credo alle ricette assolute, ma alcuni approcci “tendono” a funzionare bene, e a quel punto credo negli esperimenti: provaci, se funziona è giusto 😀
In una storia, non tutto ciò che capita nella realtà serve davvero: la vita reale è piena di momenti noiosi, monotoni, poco significativi e anche di incontri con persone che, per quanto le conosciamo, hanno le stesse qualità (che so, l’edicolante che non rivedrai mai più, o lo stronzo che ti ruba il parcheggio).
Dedicando molto spazio anche a queste cose, se non servono a portare avanti la storia, si rischia di fargli perdere tensione, diluendo la trama. Magari diventerà più realistica, ma non necessariamente più interessante.
Leva i tempi morti dalla realtà e ottieni un romanzo, immagino.
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Io siccome ho problemi con i libri che hanno troppi personaggi e flash tra una scena e l’altra, preferisco quelli con pochi personaggi essenziali!
O anche secondari, ma se chiaramente descritti, in modo che possa “vederli”…per esempio nel conte di montecristo mi sono piaciuti tutti ma proprio tutti i personaggi, anche secondari, in particolare valentine e suo nonno *_*
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Orc, mi toccherà rileggerlo. E’ un libro che ho letto ormai 10.000 anni fa.
Ho capito quello che intendi, se non ben dosati, i personaggi, distolgono dalla storia.
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Esatto!
Sìì!! Per me è il romanzo migliore mai letto, e meglio scritto appunto *_*
Ecco per esempio sempre sul discorso personaggi secondari io non potrei mai mai leggere i libri del trono di spade o del signore degli anelli, ma anche the dome, mentre sono una grande fan delle serie e film!
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Be’ anche King quando ci si mette…
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Vero! Il mio secondo romanzo preferito è il miglio verde *_*
E ho adorato anche Misery!
Ho iniziato It ma faccio fatica, perché nomina troppa gente all’inizio, e fa subito sbalzi temporali… ma è un problema mio!
Vorrei leggere anche Shining, ho letto Doctor Sleep che è il seguito ma non ancora il primo 😀
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Dr.Sleep mi manca, ma è pur vero che non sto più leggendo King da anni…
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A me ne mancano tantissimi, in primis appunto Shining!
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Si, succede spesso coi libri di banana yoshimoto☺
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Anche in questo caso, come risposto al comento di Sara poco fa, devo riprendere in mano qualcuno dei suoi libri, quando li ho letti c’erano ancora i Sesterzi come moneta. 🙂
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Orc. mi hai messo curiosità,… Devo rileggerli. Comunque niente batte i fantasy, dove, se ci si impegna davvero, l’autore, arriva a camionate di nomi, famiglie, parenti, roba da elenco del telefono.
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Si si devi😀😀😀😀
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…devo anche ritrovare dove li ho infilati… Però ho ritrovato i libri di Carofiglio, che avevo perso qualche anno fa.
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Le ricette vanno bene in cucina 😘
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Ti adoro: poche parole, essenziali.
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:-***
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Personalmente le descrizioni in genere mi annoiano. (Leggerle e scriverle) Forse perché con pochi dettagli mi immagino già tutto (a modo mio) e spesso mi capita di essere infastidita da quegli autori che ripetono e ripetono dettagli che per me sono superflui… io salto proprio i pezzi 😅 ma è una cosa mia. Per esempio mia madre adora le descrizioni 🤔 io invece Adoro i libri dinamici 😉
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Non chiedermi quali libri, ne ho letti talmente tanti…ma si, a volte mi capita, amare un personaggio che non è tra i principali.
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Succede, dopo avere letto centinaia di libri se non di più, nella propria vita di lettori, accade di notare dettagli in certi soggetti e di innamorarsene.
Ci sono addirituttura scrittori che hanno poi scritto libri di tipo spin-off (lo so ‘sta mania dell’inglese) partendo da un comprimario, proprio perché era riuscito.
Un giorno scriverò di Leda e di Ciccio! 😀 😀
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🙂
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Mi pareva di avere già risposto a tutti i tuoi post, ma non mi appaiono più, sigh! se te ne arrivano di doppi, scusa
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