Bob l’Orso e Capodanno
Bob, un orso dal pelo fulvo e un po’ in carne, sta dormendo appoggiato al tronco di un abete alto fino al cielo. Intorno a lui è caduta la neve, anzi, ha nevicato tutto il mattino, e ora, poco prima che il sole tramonti sul Bosco dei Faggi Molli, ovunque si posi lo sguardo è tutto di un bel bianco. Per Bob si avvicina il momento in cui anche lui dovrà trovare un rifugio dove riposare per l’inverno e risparmiare le forze, ma ancora l’orso non si è deciso, meglio oziare ancora qualche giorno.
Bob sbadiglia e guarda su, ci sono degli uccellini lo osservano dai rami più alti dell’abete, cinguettano qualcosa tra di loro, poi volano via, facendo oscillare il ramo su cui si erano posati.
D’un tratto il peso sui rami è troppo, l’albero si libera, la neve cade tutta giù e imbianca il pelo dell’orso. È come se avessero rovesciato un sacco di farina su Bob.
Uno scoiattolo passa di lì, guarda verso il grosso pupazzo di neve che è diventato Bob, sgrana gli occhi e poi se ne va. Che strane cose ci sono in questo bosco, borbotta tra sé.
«Forse è il momento di andare davvero a dormire al riparo», dice Bob da sotto la neve.
«Guarda, hanno fatto un pupazzo di neve a forma di orso!» grida contento un cucciolo di volpe, rivolto alla mamma.
«Temo si tratti di Bob che fa gli scherzi» risponde mamma volpe.
Bob agita la manona, anch’essa cosparsa di neve, e saluta le due volpi, si spolvera un po’ e si incammina. Meglio andare a nanna, inizia a fare freddo. Bob dormirà e si sveglierà l’anno prossimo, riposato.
[Bob l’orso]
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.