Silenzio
«Hai preso le pillole?».
«Sì…».
«Quante?».
«Non ne ho idea».
Sento il respiro rallentare e il cuore che risuona nella cassa toracica con ritmi ben
scanditi. Le luci lampeggiano intorno a me e si trasformano in piccoli fuochi
nell’oscurità.
I suoni si fanno ovattati e acuti, nello stesso momento.
Lei mi stringe la mano sinistra; io ricambio leggermente.
Tutto è pronto per il viaggio.
Siamo sedute e felici.
Ogni cosa si offusca.
Il mondo è fatto di ovatta.
È il nostro momento.
Siamo dirette, per l’ennesima volta, verso di lui.
Ogni pensiero, preoccupazione e ossessione, viene sopita.
Ho sempre vissuto nel caos. La mia mente è un vortice di merda.
Quelle pillole donano l’agognato silenzio.
Ne ingoio altre ed espiro profondamente, mentre bevo un drink, nemmeno mio.
Fisso il bicchiere e vedo le luci distorcersi sulla superficie liscia.
«Dove sono?», domando, sottovoce, ma nessuno risponde.
Lei si è già addormentata. Forse anche io sto dormendo…
Mi alzo in piedi, traballando, o credo di farlo.
Forse non è una buona idea, ma io non ho mai buone idee.
Il viaggio ha davvero inizio: tutto è surreale, come in un sogno e io traballo a ogni
passo.
“Mia sorella… sarebbe delusa”, riesco a pensare, ma queste parole scorrono via dalla
mente. Sono in viaggio e non c’è spazio per altro. Sto danzando verso di lui.
Ogni passo è una scommessa: cadrò oppure no?
Per ora ha vinto il no.
O sono già riversa a terra, in una pozza di vomito, come è già accaduto in passato.
Quel giorno…
Riesco ad avvertire la paura e il rimorso, ma si trovano in un angolo della mente
annebbiata.
Penso di star ancora camminando, viaggiando.
Gli odori, quelli sono forti.
Umori, alcool, sudore, tutto mescolato in un nauseabondo cocktail.
Mi appoggio a un tavolo.
Per la prima volta mi guardo davvero intorno…
È buio.
C’è silenzio.
Nessun odore.
Il mondo ovattato se n’è andato.
Sono finalmente arrivata a casa.
Sono scomparsa dal mondo.
Racconto di Shiki Ryougi (両儀 式)
dal blog mymadreams
Breve ma intenso, preciso, lucido, diretto. Con un finale prevedibile ma non per questo meno potente.
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Grazie ^-^
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La tua scrittura è sempre stato il tuo punto forte così come il modo in cui attraverso poche parole riesci a descrivere tante cose.
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Grazie mille ♡
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Molto incisivo, diretto e preciso sulla ricerca di quel qualcosa che faccia uscire da un mondo che non si ama.
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Grazie ^-^
Volevo trasmettere il bisogno di fuga dal realtà e dalla caoticità della mente.
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Inquietante, con un finale di speranza
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Come mai ci vedi speranza nel finale?
Comunque grazie. ^-^
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Per il ritorno a casa, non necessariamente l’abitazione
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In poche parole descrivi in modo particolareggiato una situazione drammatica, con tutte le emozioni che porta con sé. Un tema particolare ma attuale.
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Ti ringrazio. Descrivo il desiderio di fuga da se stessi.
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Il tuo “silenzio” trasmette sofferenza, quel dolore che alcune persone non capiscono. Non si vede, come il silenzio, ma sommerge.
Complimenti!
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Grazie. Il silenzio è la metà agognata. Lo smettere di esistere. Scomparire. Niente più preoccupazioni, ansie e sofferenze.
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“Words are very unnecessary” … e non solo quelle.
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a una prima lettura avevo pensato a un “trip”, un viaggio psichedelico, ma poi, alle successive riletture, è emerso sempre più l’aspetto disperato di fuga dal frastuono della mente. Racconto intenso dove il silenzio è la meta agognata.
apprezzato.
ml
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Ciao, sì, hai compreso bene poi ciò che volevo trasmettere. Grazie per aver letto ^-^
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Atmosfera inquietante e gotica.
La scrittura è scorrevole, ma no e’ il mio genere
Penelope
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Casa guscio tana
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Una disperazione liquida per un non-racconto che appare come un flusso di coscienza (scritto divinamente) che si concretizza in un’esplosione al contrario, non una risoluzione ma un neon abbagliante che si spegne con un piccolo crepitio a cui segue un buio silenzioso, come un dormire narcolettico e barbiturico, incosciente ed annichilente.
Anche se un plot si intravede appena, come una foto sfuocata in attesa di essere definita in capitoli successivi inesistenti, la tua capacità di descrivere l’entropia emotiva ha pochi rivali in giro per il web.
Sei sempre stata molto ma molto brava.
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