Bisarca 2019 – Portami a casa


Portami a casa

Non aggiungerti alla lista dei miei problemi
che è già bella lunga così.
Non sei e non sarai mai una soluzione.
Accontentati di essere qui adesso,
proprio come faccio io.

Non è la prima volta che mi ritrovo così,
con le mutande nella borsetta
e il trucco sfatto di prima mattina.
Ho l’abitudine a camminare con i tacchi rotti
anche quando non li porto.

Non devi scusarti per qualcosa che hai fatto o non hai fatto.
Non devi cercare di farmi sorridere per forza.
Posso essere io di malumore
per i motivi miei, che sono solo miei.
Sì, anche quando non ho la sindrome premestruale.

Non ho progetti per il mio futuro,
figuriamoci per il tuo.
La mia prospettiva è di un’ora.
Una doccia, una sigaretta,
e poi dormire un po’, magari senza le gocce.

Non so quando ci vedremo di nuovo.
Dovrò affrontare giornate di merda.
Soprattutto dovrò affrontare lo specchio.
Adesso, per favore, portami a casa.
E lasciami lì.


Racconto di Dimaco

17 pensieri riguardo “Bisarca 2019 – Portami a casa

  1. Wow….davvero fantastico! C’è tutto dentro questa reazione di una donna ad un appuntamento casuale….tutto il dramma del giudizio per qualcosa anche se è stato voluto, la condanna di se stesse, in fondo noi siamo sempre il giudice più austero verso noi stessi.

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  2. Ha un che di disturbante, di corrosivo. Proprio per questo mi piace. Comunica qualcosa, lo fa a denti stretti e con la voce roca. Ascolterò la canzone che l’ha ispirato, ma ciò che ho particolarmente apprezzato è stato riuscire a immaginare un personaggio vivo che recita queste parole, anzi, che te le butta in faccia. Non ha bisogno di recitare, sono proprio le sue parole.

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  3. Quasi un monologo teatrale, che ai fa prosa e si allontana dal palco per la sua struttura in quattro periodi, come quattro respiri lunghi, tirati prima di un apnea: eppure la sua magia (ciò che lo rende narrativa ed anche di quella alta, perdonando volentieri anche le rimarcature metaforiche ad effetto comunque funzionali) è nel suo non essere uno sfogo, perché apre breccie sullo sfondo, facendo intravedere una storia ancora non raccontata, com’era voluto e com’era giusto.
    Ottimo.

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