Yoh Ohyama è stato definito il Mike Oldfield giapponese. Di sicuro è bravo e i suoi pezzi sono di effetto e la tecnica di incisione similare (ogni strumento suonato e registrato dall’autore). Magari arrivando molti anni dopo Oldfield, è in lieve ritardo nel riproporre certa musica e arrivo tardi anche io a segnalarlo (i primi lavori sono anni ’90), ma… Ascoltatelo.
Sì, richiama anche echi di Jean Michel Jarre e pure un briciolo di Branduardi. Ma in fondo il genere si presta e poi rendere omaggio, non è un difetto no?
Ringrazio AgesOfRock per avermelo fatto conoscere.
I giappi sono fantastici nel suonare *-* hai da recuperare un sacco di post e ti ho risposto alla mail, spero tu l’abbia letta 😉
"Mi piace""Mi piace"
Quante cose ci sono da scoprire!
"Mi piace""Mi piace"
Io penso che ci sia musica capace di passare attraverso le epoche senza perdere fascino.
"Mi piace""Mi piace"
Mica male 🙂 bravo davvero, se penso che a malapena so suonarne uno di strumento (sai delle mie disavventure con lo strumento malefico, mannaggia all’archetto), posso immaginare cosa possa significare padroneggiare tutto questo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Di grande fascino.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mi piace, grazie, buona serata Gianni, 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bel pezzo, ci trovo molto Jean Michel Jarre. Anche un po’ di Branduardi (nel finale) e pure Hevia… infatti il disco si chiama Asturies…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Esatto. Fa lo stesso effetto anche a me.
"Mi piace""Mi piace"