Lettori, siete unlimited?

A giugno di quest’anno ho acquistato Kindle Unlimited di Amazon. Mi son detto: brillante idea sai quanti libri leggerò!, peccato che nei successivi 4 mesi (scarsi) abbia letto 2 libri in formato Kindle, più un terzo ebook che non era compreso nel pacchetto unlimited. Il resto delle letture? Cartaceo.

Esperienza negativa? No, tutt’altro, l’idea è interessante, il Kindle è comodo, la scelta è ampia. Però leggere con un “affitto” da pagare può essere inutile se: non è il momento giusto, vi viene meglio andare alla vicina biblioteca e prendere un libro in prestito, attingere ai libri in prestito degli altri, avere già una buona ventina di libri (ebook o meno) sul comò.
In definitiva ho speso inutilmente? Be’ l’unlimited si può sospendere, questo è molto buono, un po’ come le palestre dove l’abbonamento può essere interrotto per un periodo.

Che esperienze avete voi invece? Siete più digitali di me?

(ps.: ma notato che regalare un ebook è quasi impossibile?)

E ora musica (vai Mike)

49 pensieri riguardo “Lettori, siete unlimited?

  1. Posso dirti la mia da autrice. Ho pubblicato su Amazon Kindle e tutto sommato devo dire che qualche soldino l’ho guadagnato. Ma…quando l’editore ha pubblicato il mio cartaceo be’ lasciami dire che è stata una soddisfazione raddoppiata. Non leggo ebook per me la carta stampata è ben altra cosa……

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      1. Ho scritto un romanzo dicevo apparentemente semplice di fatto un po’ particolare…e’ piaciuto….nonostante io sia una creatura un po’ particolare. Volevo dire questo😘

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      1. …Ancora non ho capito il perché, l’unica cosa che si può fare è associare temporaneamente il proprio account (kindle) a amazon.com e poi fare il regalo!! Altri vendors di ebook consentono di fare regali, ma Amazon e Google Play no, credo solo per problemi di natura legale/copyright o robe del genere. Vattelappescatu!

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      2. Non si può…

        Ti informiamo che non è attualmente possibile regalare contenuti Kindle su Amazon.it. Tuttavia, ci stiamo impegnando per fare in modo che questa opzione diventi disponibile in futuro per i clienti di Amazon.it.
        In alternativa, puoi offrire un Buono Regalo per dare la possibilità a chi lo riceverà di effettuare acquisti su Kindle Store. I Buoni Regalo Amazon possono essere utilizzati solamente nel sito Amazon in cui sono stati acquistati.

        Il destinatario del regalo potrà aggiungere il Buono Regalo al suo account e utilizzarlo per effettuare acquisti nel Kindle Store. Per scoprire i Buoni Regalo Amazon, consulta le nostre pagine d’aiuto:…

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      3. Appunto, metti che ti voglia inviare una mia minkiata… che faccio ti mando 10 euro? Metti che debba farlo a 20 persone… 😀 😀 :D.
        Il modo c’è basta dire che il tuo account migra su Amazon.com il gioco è fatto … poi finita la regalia ritorni in Italy. Ma mi pare una vakkata, appunto.

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  2. Ultimamente leggo poco, come per la palestra ho bisogno di periodi di pausa. Ma gli ultimi libri letti sono stati tutti su Kindle.
    Ecco… rimanendo sul paragone, mi ero ripromessa di tornare in palestra dal 18 settembre… domani, ma ho trovato almeno 2 buone scuse per rimandare. Visto che dovrei rinnovare l’abbonamento, ho aggiunto la terza ragione per aspettare: finirei per pagare e non usufruire dell’abbonamento. Per ora ho rimandato al 1° ottobre che nemmeno so in che giorno della settimana cade.

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    1. Credo anche io che l’ebook sia un oggetto che affianca i libri cartacei, fondamentalmente perché non è “autoconsistente” (ha bisogno dell’e-reader). Se hai una lista dei desideri di libri unlimited sei già molto più avanti di me, che ho attivato l’opzione impreparato!

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  3. Ho il kindle Amazon, discretamente usato, ma non ho l’unlimited. Più volte ho pensato di acquistarlo perchè la scontistica è molto elevata, ma qualcosa mi ha trattenuta. Leggendo il tuo post…continuerò a restare trattenuta 🙂

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    1. Urka ora Amazon mi citerà per danni!, diciamo che prima di prendere Unlimited secondo me bisogna avere le idee chiare su cosa si vuole leggere e quanto tempo si ha. Farsi una bella lista di 100 libri alla fine non è mica una brutta idea.

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  4. Il progresso scientifico e persino sociale è per sua natura inarrestabile, oltretutto nel senso più ampio possibile di mutamento evolutivo che non si può e non si deve fermare, ma solo regolarne il flusso, permettendo alle diverse velocità di apprendimento della popolazione di non creare pericolose sacche di esclusione: persino la posatura delle traversine di legno ed i binari della ferrovia, negli USA del Far West, pur se indispensabili, sarebbre potuta essere gestita in modo socialmente meno impattante se il privato rfosse stato regolamentato da un po’n di stato sociale, senza fermare il progresso e senza rinunciare al treno.

    Quando parlo di progresso (“Le magnifiche sorti e progressive” del Leopardi) però, intendo quello “vero” e non la semplice apparecchiatura nei mille negozi possibili di finte novità, con le quali ci propinano cose il cui bisogno è solo un’idea inculcataci… Insomma, il progresso della scienza e della socialità non è sempre rappresentato dal progresso della tecnologia consumer (dal 3D Touch al riconoscimento facciale) così come quello della chimica inorganica ed organica, applicata all’alimentazione, non sempre ha solo lo scopo di preservarci dai batteri ma spesso anche solo di massimizzare i profitti di chi vende (sostituire nei dolci il burro con l’olio di palma o di calza o di Girasole non serve solo ad evitare il rischio di irrancidimento dei grassi, ma per prima cosa serve a dimezzare i costi ed aumentare il guadagno, tanto quanto le palette mescola caffè con buchi, che costano meno ai produttori senza tuttvaia rinuciare al loro scopo)

    Dico questo perché vivendo in una società in cui i nostri stipendi e pensioni sono legati a quanti prodotti vengono venduti agli altri mercati (hon sintetizzato molto il meccanismo invero più complesso del capitalsimo avanzato in vigore nelle democarzie ocdcidentali), spesso si confonde la vera innovazione con il semplice upgrade di merci già veicolate.

    In campo artistico è evidente, ad esempio, che il trasferimento in digitale di tutte le produzioni del passato e persino la creazione di nuove opere direttamente in codice binario stia risolvendo sia problemi di spazio di stoccaggio come di conservazione (visto i miei mie interessi, penso a quante pellicole restaurate e conservate per la posterità), ma in ogni caso questa procedura richiede energia e la rinuncia ad alcuni fattori: essere contro al digitale per partito preso è quindi stupido o vacuamente nostalgico, ma fingere che la materialità di un libro, di un quadro e di una scultura (oltretutto senza uso energia, in questi casi) non abbia alcun valore è da ciechi.

    Io ascolto musica quasi solo in digitale, perché la mia vita mi crea l’impossibilità di fare altrimenti (sono pendolare ed ho poco tempo libero) e ringrazio sia la tecnologia per avermi regalato gli mp3 ed anche tutti i formati privi compressione, perché in questo modo la musica può venire con me (smartphone e pc portatile), ma se potessi vivere con altri ritmi, io ascolterei i miei vinili seduto sul divano; allo stesso modo uso un kindle per leggere in viaggio o in vacanza, ma a casa mia uso i libri cartacei ed amo collezionarli e spolverarli e toccarli; non nego la comodità del digitale e mando moltissime mail per lavoro e persino quando scrivo per diletto lo faccio solo usando direttamente gli applicativi online offerti da Google e salvo tutto sul mio cloud, perché così posso avere sempre tutto disponibile, ovunque ci sia una connessione ed una presa di corrente, ma quando posso e quando lo ritengo degno di solennità, vergo ancora lettere a mano.

    Insomma, non si può fermare l’evoluzione ma biosgna saperla modulare e soprattutto distinguere tra ciò che è davvero meglio per noi e ciò che invece è meglio solo per chi produce.

    Ti lascio con una clip, assolutamente non casuale, in cui un libro compare come deuteragonista sottotraccia: è un corto di pochi minuti, diretto da Luke Scott (figlio di Ridley), realizzato per presentare uno dei personaggi del lungometraggio “Blade Runner 2049” di Denis Villeneuve (regista bravissimo, di cui TU devi assolutamente vedere se non lo hai già fatto Arrival), il controverso ed attesissimo sequel del film culto (ne avevamo già parlato nel mio post, do you remeber?). Oltre a poterci godere di nuovo delle visioni futuristiche di una Los Angeles distopica (nel film sequel, lo spazio è il medesimo, ma il tempo è 30 anni dopo le vicende narrate da Ridley Scott, quindi appunto 2049), possiamo ammirare l’evoluzione recitativa di Dave Bautista, ex-wrestler professionista (come quel patatone di The Rock) ed anche ex-campione di MMA, rubato da Hollywood per essere inizilmente solo una montagna di carne, sbocciato nel primo bellissimo “Guardians of the Galaxy” (nella parte di Drax the Destroyer), confermatosi in “Spectre” (come Mr. Hinx) ed ora in versione davvero crepuscolare e decadente, una vera chicca che di certo apprezzerai, nel suo accarezzare temi e cliché familiari:

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      1. Un post così merita grande rispetto e mi dà spunti per altri ancora!! Come ritorno in possesso di tecnlogia maggiore di un vetro, rispondo in modo consono!

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      1. Grazie maestro… e scusa se il tag html che ho usato per i link fa ricaricare la stessa pagina anzichè aprirla in un’altra scheda… non capisco, ho usato il blank… boh! Riesci a modificare tu, come admin?

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