Il racconto proposto è un classico del genere fantasy “sword&sorcery”, un genere che va maneggiato con cura per non scadere nell’esagerato e poi nel ridicolo. E’ un genere poco italiano, molto anglosassone, che fa la felicità di chi ama R.E. Howard, lo scrittore che ha creato il mondo di Conan il barbaro e del suo dio dell’acciaio Crom. Molti gli emuli che hanno partorito tutta una serie di libri (non sempre all’altezza) usati come fondamenta e background di giochi da tavolo, e videogames, fino ad arrivare ai film, alcuni di culto, tanta la loro “b-moviaggine”.
Su questo genere se ne potrebbe parlare per ore (leggete qua) soprattutto di come la sua interpretazione abbia contaminato mitologie di altra natura (vedi la serie di Ercules e Xena, diventati dei fantasy medievali a tutto tondo).
Comunque, se nel cosplay abbiamo streghe e stregoni, maghi e maghe, demoni guerriere e guerrieri in armatura, lo dobbiamo anche a questo genere-cultura. O no?
Qui sotto i link alle tre parti del racconto di Liz, scritto con passione, con il compiaciuto disinteresse di Crom, perché a Crom non frega niente di queste cose, ma se ne compiace.
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