Racconto della settimana – La lancia del re

Il racconto proposto è un classico del genere fantasy “sword&sorcery”, un genere che va maneggiato con cura per non scadere nell’esagerato e poi nel ridicolo. E’ un genere poco italiano, molto anglosassone, che fa la felicità di chi ama R.E. Howard, lo scrittore che ha creato il mondo di Conan il barbaro e del suo dio dell’acciaio Crom. Molti gli emuli che hanno partorito tutta una serie di libri (non sempre all’altezza) usati come fondamenta e background di giochi da tavolo, e videogames, fino ad arrivare ai film, alcuni di culto, tanta la loro “b-moviaggine”.
Su questo genere se ne potrebbe parlare per ore (leggete qua) soprattutto di come la sua interpretazione abbia contaminato mitologie di altra natura (vedi la serie di Ercules e Xena, diventati dei fantasy medievali a tutto tondo).
Comunque, se nel cosplay abbiamo streghe e stregoni, maghi e maghe, demoni guerriere e guerrieri in armatura, lo dobbiamo anche a questo genere-cultura. O no?

Qui sotto i link alle tre parti del racconto di Liz, scritto con passione, con il compiaciuto disinteresse di Crom, perché a Crom non frega niente di queste cose, ma se ne compiace.

La forza del cestino – Evaporata

Il destino è quel che è, in questo caso il cestino è quel che è… lo spiga nel suo post Evaporata.

Quel cestino attraeva tutto con una potenza inaudita, ormai succedeva da mesi e si domandava dove avesse trovato la forza irresistibile che portava tutti i suoi pensieri nella spazzatura. Era un cestino con la personalità di un critico assoluto arruolato per eliminare ogni forma di reazione cerebrale non conforme ai principi prestabiliti dal pensiero comune. […]

Vai all’articolo originale La forza del cestino — Evaporata

Pensiero leggero, leggeró – Evaporata

Altro reblog, in questo caso i libri sono molti, da leggere tutti. Evaporata l’autrice (è il nome di piuma, non che è evaporata davvero)

Se vi manca un piccolo regalo “formato pensiero”, propongo l’acquisto dei miei libri. Esistono tutti sia in forma cartacea, sia kindle o e-Book, per informazioni e acquisti cliccare sul cuore. Cliccami Grazie! 😀

Pensiero leggero, leggeró — Evaporata

Qui sotto un po’ di articoli dove si parla delle sue opere
[L’illustratore di coriandoli]
[Leggermente Evaporata]
[Storie senza mutande]
[La bambina surgelata]
[I blog di una donna senza segreti]
[Maldestra e mancina]

Questi sono stati letti tutti, e trovati tutti da leggere!

Dovrei averli indicati tutti… credo

Nuova definizione, che forse c’era

Dopo uno studio di diverse decine di minuti, e dopo un’attenta selezione, è stata creata una nuova definzione (che forse c’era già) per un certo tipo di pornografia, che non immediatamente ha che fare con il consueto senso del pudore legato agli atti che richiamano la sessualità.

Porno emotivo – si definisce porno emotivo l’atto di ricreare fatti ed eventi di fantasia, al fine di conciliare atti onanistici* dell’anima, che cioè creino sollazzo all’ego di chi li crea e ne fruisce, atti che al contempo offendono in tutto o in parte il comune senso del pudore.

La definizione appena data, utile o meno, scaturisce da brillanti letture e in particolare dai commenti a [questo articolo] sulle vite vissute in quel di Vagnari, antico centro industriale della Roma imperiale.


*qui nell’accezione di autocompiacimento, anche autoerotico.

Si ringrazia per il contributo dato il blog Fortezzanascosta

Delirio linguistico

Senza troppa enfasi, quindi un’enfasi minima, sebbene un’enfasi sia per forza troppa, sottolineo questo esperimento a quattro mani.

Un racconto senza capo né coda, ma molti contenuti, da cui si dipana un notevole, e per il momento illimitabile, flusso di frasi.

Finirà? Una data di fine non c’è… forse WordPress scoppierà prima.

[Di cosa si parla? Clickare qui per il racconto]
[e qui il riassunto delle prime cento e qualcosa frasi dell’esperimento]

Racconto di Natale, o quasi

Quello che segue è il racconto a quattro mani (e se vogliamo a dieci dita) ancora in corso, senza schema e senza necessità di conclusione, non pensato per Natale 2020, né per il prossimo capodanno, ma che potrebbe raggiungere perlomeno la lunghezza di un poema epico cavalleresco.
L’idea alla base di tutto è scrivere tutto ciò che passa per la mente, senza che il proprio contributo abbia nulla a che fare con quello dell’altro, ma senza che questa regola venga imposta. Il racconto è nato senza un vero motivo sulla base di una risposta all’articolo (come sempre provocatorio) di Ysingrinus, che invito a leggere.
Scrivere per scrivere, di tutto ciò che si vuole scrivere, senza dover scrivere per forza qualcosa che si voglia scrivere. Un po’ come se il racconto si autogenerasse.
A un certo punto è stata sentita l’esigenza di aggiungere una seconda linea evolutiva, se non proprio una nuova trama. Quanto ci costa in termini di impegno? Non so il mio esimio collega, a me praticamente niente, anche se è una… beh una.
Qui sotto il lungo, lunghissimo contributo, lungo almeno in pagine. Diverrà una nuova forma di scrittura?

Linea Evolutiva 1
gianni ha detto:
dicembre 1, 2020 alle 4:02 pm

L’idea è geniale
potresti fare il role player o il master di qualunque cosa

ysingrinus ha detto:
dicembre 1, 2020 alle 4:15 pm

Qualsiasi cosa questi termini vogliano dire!

gianni ha detto:
dicembre 1, 2020 alle 8:17 pm

Esatto è lì il punto, chi non sa fare niente sa fare qualunque cosa alla stessa maniera, con lo stesso grado di competenza! E’ la soluzione a tutto.

Continua a leggere “Racconto di Natale, o quasi”

Lovecraft 130 – La cupa voliera del Conte Gracula

Reblog, per appassionati di HP… Lovecraft ovviamente

 

Lasciandomi distrarre da un sacco di menate collaterali (Lucius mi ha suggerito di tirare in ballo le locuste, come in The Blues Brothers, perciò sì, è stata colpa delle locuste. Delle locuste da Yuggoth) ho finito per rimandare il mio contributo a questo “giro di blog”, dedicato al 130° anniversario della nascita di Howard Phillips […]

Lovecraft 130 — La cupa voliera del Conte Gracula

Nomination

sunshine-blogger-awardLo spam-killer si era mangiato la nomination ricevuta da Evelyn, che ringrazio,  che mi aveva posto dieci interessanti domande. Ora, non so se le risposte date, sono quello che si aspettava… ^_^ il decalogo, il cominciare con la parola dieci, a me fa sempre venire in mente dieci piccoli indiani. Però nella versione con i personaggi di Lamù.

Il resto è in questa comoda pagina

>> vai alle risposte <<


 

Cronistoria di un disastro – Rosario Galatioto Libri Racconti e Blog

Reblog, per chi volesse approfittare, dal blog di Rosario Galatioto, il giorno 11 e 12 aprile 2020


 

 

 

Cronistoria di un disastro 

Ho voluto provare a sperimentare una possibilità distopica a breve termine. “Un distopico soft”; o, se si vuole, un rischio possibile del prossimo futuro se le coscienze non cambiano direzione.

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